Top-level heading

Come scegliere il tutor

I requisiti del tutor

I supervisori di tirocinio devono essere professionisti psicologi iscritti all’Albo da almeno tre anni e che non abbiano ricevuto sanzioni disciplinari negli ultimi anni, dovranno essere appositamente formati e su richiesta potranno essere inseriti nell’Elenco Nazionale dei supervisori accreditati; secondo i criteri della Certificazione EuroPsy il supervisore deve essere uno psicologo qualificato che, negli ultimi tre anni, ha lavorato a tempo pieno o maturato equivalente esperienza come professionista indipendente per almeno due anni in un ambito professionale. I tutor non possono seguire più di 3 tirocinanti contemporaneamente, quale che sia la natura del tirocinio stesso (pre- o post-lauream, specializzazioni, volontario, ecc.), e non può delegare ad altri la scelta delle attività e la gestione della formazione del tirocinante, in quanto responsabile dell’acquisizione e della valutazione della competenza professionale acquisita.

Gli obblighi di legge di tutor e tirocinante

Il tutor deve assicurare il rispetto delle norme da parte del tirocinante, il cui interesse per i principi deontologici deve essere stimolato dal tutor anche attraverso la dimostrazione di come la sua stessa condotta professionale ne sia ispirata; come previsto dall’art-6 del D.P.R. 137/2012 “i praticanti osservano gli stessi doveri e norme deontologiche dei professionisti e sono soggetti al medesimo potere disciplinare”.

La trasmissione delle competenze

Il tutor, al fine di facilitare l’acquisizione di competenze da parte del tirocinante, è tenuto a svolgere personalmente in sua presenza le attività oggetto della professione; successivamente queste potranno essere svolte in forma congiunta o delegate al tirocinante stesso, a seconda del livello di competenza da questi raggiunto. Il tutor insegna ai tirocinanti l’uso di strumenti e tecniche della professione di psicologo, fondati su documentata evidenza scientifica, aiutandolo a riconoscere i limiti della propria competenza e astenendosi dall’insegnare competenze che richiedono un livello specializzato; inoltre il supervisore favorisce il confronto diretto con il tirocinante, al fine di fugare dubbi e perplessità riguardo l’intervento, le metodologie impiegate e i loro riferimenti scientifici.